Le persone Richiedenti e Titolari di Protezione Internazionale (RTPI) rappresentano una categoria vulnerabile dal punto di vista sanitario per numerosi fattori, tra cui:

  • la barriera linguistico-culturale
  • la difficoltà di accesso ai percorsi assistenziali
  • la provenienza da paesi ad alta endemia per alcune patologie infettive
  • le condizioni estreme del viaggio
  • la minore abitudine alla prevenzione.
Le persone RTPI, dal momento della formalizzazione della domanda di protezione internazionale in Questura, hanno diritto all'iscrizione obbligatoria al Sistema Sanitario Regionale, con la scelta del medico di medicina generale, ed all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria per un anno con il codice E02 per i primi 2 mesi ed E93 per i successivi 10 mesi.

Ad oggi c’è una rilevante variabilità nella presa in carico sanitaria delle persone RTPI, in particolare relativamente ad esami di screening e vaccini.

L'Azienda Usl Toscana sud est ha definito il percorso con la procedura aziendale "I controlli alla frontiera, la frontiera dei controlli", dettagliandola nelle istruzioni operative zonali, allo scopo di:

  • promuovere l’appropriatezza clinica e organizzativa, sulla base delle raccomandazioni evidence-based delle Linee-Guida Nazionali “I Controlli alla frontiera – La frontiera dei Controlli”, elaborate dall'Istituto Superiore di Sanità con la Società Italiana Medicina delle Migrazioni e l'Istituto Nazionale salute migranti e povertà (INMP), e deliberate dalla conferenza Stato Regioni nel maggio 2018;
  • evitare sprechi legati all’effettuazione di accertamenti inutili o inutilmente ripetuti;
  • evitare/ridimensionare le pratiche difensive, sostenute da eventuali ingiustificati allarmismi.

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