Oltre 150 professioniste e specialisti del settore materno infantile hanno partecipato al convegno aziendale sulla Prematurità questo martedì 18 novembre all’ospedale di Grosseto. L’incontro formativo ha visto gli interventi di alcuni fra i maggiori esperti di patologia neonatale con molteplici focus sulla gestione delle urgenze che possono verificarsi nei primi momenti di vita del nascituro. In particolare sulle nuove linee guida per la gestione del trattamento ipotermico, a cura di Antonino Santacroce, delegato da Barbara Tomasini (Tin Aous), formazione in rianimazione neonatale con l'esperienza dell'Azienda Toscana Sud Est, grazie agli interventi di Marcello De Filippo e Silvia Badii. Inoltre, sono stati affrontati temi come la prevenzione neonatale, quindi profilassi, dissensi e risultati della campagna sul virus respiratorio sinciziale, con Letizia Magi e Silvia Badii; sulla microbiomica neonatale, a cura di Maria Rosaria Matera. Sul tema dell’allattamento sono intervenute Claudia Bacci e Anna Truglia, dal gavage al seno: l'esperienza della Tin di Grosseto e di Monica Conforti, Stefania Mugnai e Paola Rossini su ospedali amici dei bambini e delle bambine: l'allattamento nella popolazione multietnica.
In conclusione, alla presenza della direzione sanitaria e dello staff che opera nei consultori e nel percorso nascita, si è tenuta la tavola rotonda. L’occasione di confronto, moderata da Marzia Sandroni, ha avuto come focus la questione della denatalità.
Il convegno è stato organizzato dal Dipartimento Materno infantile di Asl Tse, diretto da Flavio Civitelli in collaborazione con l’Azienda ospedaliera universitaria senese con la direzione scientifica di Susanna Falorni, direttrice Pediatria area grossetana.
«È stato un convegno fondamentale - spiega il dr Civitelli - perché ha permesso di allineare le competenze di tutta l’area vasta, un’azione che ha l’obiettivo di migliorare la collaborazione e la cooperazione fra i professionisti e fra le due aziende. L’obiettivo è proseguire nel miglioramento delle cure per i bambini e per i più fragili, in questo caso per i nati prematuri. Simulazioni e formazione coinvolgono sempre più specialisti ogni anno, a dimostrazione della crescente attenzione che ciascuno pone per il proprio miglioramento, che poi va a beneficio di tutti».
«Accendiamo i riflettori sul tema della denatalità che ha conseguenze sul fronte demografico ma anche l’evoluzione delle professioni sanitarie - dichiara il direttore generale Asl Tse, Marco Torre - si assottiglia il rapporto fra i nuovi nati e il numero di di professionisti che accedono a questo lavoro. È necessaria pertanto una riflessione ampia che esca dall’azienda sanitaria e coinvolga le istituzioni su formazione e investimenti».
«Il gioco di squadra è essenziale - ha dichiarato Barbara Innocenti, direttrice sanitaria Asl Tse - e oggi ne abbiamo avuto una dimostrazione concreta. Il percorso nascita è per sua natura necessariamente aperto al territorio, alle istanze portate dai cittadini e dalle associazioni. Penso in particolar modo alla questione demografica: è necessaria consapevolezza ed è essenziale la collaborazione fra tutti gli attori e noi come realtà sanitaria siamo aperti al confronto».
«Quest’anno è stata Grosseto ad ospitare il convegno su maternità e infanzia con focus sui nati prematuri - ha dichiarato la dottoressa Falorni - abbiamo riunito le professionalità dei cinque punti nascita aziendali e dell’Aous. Continuiamo a dare vita ad un confronto sui percorsi assistenziali, per migliorare sempre di più la nostra risposta alle necessità delle mamme e dei neonati».
Dal microbiota all’allattamento, dalla denatalità alla rianimazione neonatale: in 150 a confronto a Grosseto
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