L’argomento è stato al centro di un convegno all’ospedale di Campostaggia

La sepsi e lo shock settico sono a tutt'oggi patologie gravate da alta mortalità. Per questo, l’11 ottobre scorso sono stati al centro dell’incontro "Condivisione dei dati Prosafe: le rianimazioni della Sud Est", promosso dai Direttori delle Rianimazioni dell’Azienda USL Toscana sud est, che si è tenuto nell'auditorium dell'ospedale di Campostaggia. 

Nelle rianimazioni infatti può capitare che  vengono selezionate colonizzazioni e/o infezioni da germi multiresistenti. I dati delle rianimazioni dell’Asl Tse sono inseriti dai clinici sul portale Prosafe e analizzati dal GiViTi (Gruppo Italiano per la Valutazione degli Interventi in Terapia Intensiva). La compilazione e l'analisi è infatti fondamentale per il continuo monitoraggio delle infezioni, della casistica, dei tempi di ricovero e di molte altre informazioni. È possibile così migliorare il trattamento e cura del paziente critico. 

“Negli ultimi anni stiamo facendo molto in termini di source control, protocolli sul trattamento dello shock settico e di infezioni correlate all'assistenza, - le parole dell’organizzatrice dell’incontro e direttrice della Rianimazione di Campostaggia Federica Marini. - La nostra Azienda ha protocolli gestionali specifici per tutti i reparti. Senza la conoscenza dell'epidemiologia locale tutto ciò non è possibile. Fondamentale è l'incontro tra le figure coinvolte nella cura del malato critico nell'ottica di una gestione multidisciplinare che vede coinvolti rianimatori, microbiologi, infettivologi, infermieri, direttori sanitari di presidio”.

Al meeting hanno partecipato tra gli altri il direttore della UOC Malattie Infettive di Arezzo Danilo Tacconi, la direttrice del coordinamento del team AID aziendale e la direttrice della Microbiologia di Arezzo Eva Parisio. Presenti anche il responsabile del Centro di coordinamento GiViTi dell'Istituto di Ricerca Mario Negri Stefano Finazzi e il referente GiViTi per la Toscana Massimo Barattini