Un investimento di circa 270 mila euro da fondi PNRR

È stata inaugurata oggi pomeriggio all’ospedale di Campostaggia la Centrale Operativa Territoriale (COT) della Zona Alta Valdelsa. È una struttura organizzativa che ha l’obiettivo di coordinare i servizi del territorio, assicurando una stretta sinergia fra rete di emergenza-urgenza, l’ospedale e i servizi territoriali e domiciliari. La presa in carico della persona viene così gestita tra i servizi e i professionisti sanitari coinvolti nei diversi percorsi assistenziali.
La COT di Campostaggia è composta da tre locali: una stanza per il responsabile con funzioni di coordinamento; una stanza riunioni nella quale potrà operare l'assistente sociale; un ampio locale con quattro postazioni, il vero e proprio cuore operativo della struttura. La cifra dell’investimento da fondi PNRR è di circa 270 mila euro.

All’inaugurazione hanno partecipato l’Assessore regionale al Diritto alla salute, il Presidente della Società della Salute Alta Valdelsa, della Provincia di Siena e Sindaco di Poggibonsi e il Presidente della Conferenza aziendale dei sindaci. Presenti per l'Asl Toscana Sud Est: il direttore generale Antonio D’Urso, la direttrice sanitaria Assunta De Luca, la direttrice amministrativa Antonella Valeri e la direttrice della Zona distretto/Società della Salute Alta Valdelsa Biancamaria Rossi.

Per l’Assessore regionale al Diritto alla salute, la COT Alta Valdelsa ha una funzione strategica nell’assicurare una stretta sinergia fra rete di emergenza-urgenza, l’ospedale e i servizi territoriali e domiciliari. I professionisti di Campostaggia lavoreranno in stretto contatto con gli specialisti e i medici di medicina generale per assicurare ai pazienti continuità e appropriatezza delle cure. L’implementazione delle COT, secondo l’Assessore, risponde ad un modello di sanità sempre più diffusa e vicina alle persone, grazie anche al supporto della tecnologia e all’integrazione tra professionisti.

“La riforma dei servizi sul territorio, che prevede la creazione anche delle Case della Comunità e la rimodulazione degli Ospedali di Comunità, - afferma il direttore Asl Tse D’Urso-, ci consente di delineare una nuova organizzazione in rete, dove i servizi e i professionisti del sistema sono connessi, integrati e a disposizione della popolazione in strutture di prossimità, pensate per una presa in carico multidisciplinare. Il paziente non dovrà più recarsi da una parte all’altra in cerca di punti di riferimento, ma potrà seguire un percorso assistenziale definito che lo accompagna dall’inizio, a partire dal medico di medicina generale, fino alle dimissioni e al post ricovero, seguendolo nel follow up e nella riabilitazione”.

Il Presidente della Società della Salute Alta Valdelsa considera quello della realizzazione della COT un altro obiettivo colto e un altro servizio che qualifica tutta la sanità territoriale. È un’opportunità, nata grazie ai fondi PNRR, per meglio rispondere ai bisogni di salute della comunità attraverso l’integrazione sociosanitaria e la continuità ospedale-territorio.