“Libertà e rispetto. Due parole chiave che racchiudono il senso di questa giornata dedicata alle donne”. Questa la frase iniziale del direttore generale della Asl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso, che esprime il suo pensiero sulla Giornata internazionale delle donne, messaggio che ha rivolto direttamente anche alle professioniste della Sud Est, per sottolineare l’importanza del ruolo svolto ogni giorno dalle donne in sanità, che rappresentano ben il 70% della forza lavoro del Sistema Sanitario Nazionale.
“Oggi non contano i fiori o i regali, conta la consapevolezza che ogni giorno dell’anno deve essere l’8 marzo, dentro e fuori dalle mura domestiche, dentro e fuori dal luogo di lavoro, ovunque – prosegue D’Urso - E’ in questa direzione che la Asl Toscana sud est ha intrapreso la via che porta alla realizzazione di un contesto lavorativo senza pregiudizi, senza discriminazioni di genere e di nessun altro tipo, dove la parola ‘diverso’ assume un valore aggiunto equivalente a ‘unico’ e arricchisce la comunità professionale”.
Il direttore prosegue poi facendo riferimento ai recenti traguardi raggiunti nella Sud est in tema di uguaglianza di genere con l’adozione del GEP – Gender Equaliy Plan e delle linee guida sul Linguaggio di genere, ma anche decisioni di più ampio respiro che mirano a un cambiamento culturale all’interno dell’Azienda attraverso politiche di inclusione, valorizzazione delle diversità ed equità, come la DE&I Strategy, di cui l’Asl Toscana sud est è la prima azienda sanitaria ad adottarla in Italia : “Questo giorno deve rappresentare un'occasione per riflettere sulle conquiste, ma soprattutto sui passi ancora necessari a raggiungere la piena parità di genere, a partire dagli obiettivi che ci siamo posti come Azienda sanitaria alcuni mesi fa sottoscrivendo il Piano di uguaglianza di genere. Un percorso che ci vede tutte e tutti protagoniste e protagonisti e che richiede un impegno costante e consapevole. Esprimo la mia più sincera gratitudine a ogni donna che fa parte della squadra della Sud Est e profondo orgoglio per il ruolo che ognuna ha nella promozione dell'empowerment femminile in un contesto professionale che aspira all'eccellenza, clinica, ma anche umana e sociale e nella costruzione di una cultura aziendale ancora più inclusiva e attenta, di un ambiente in cui l'uguaglianza non è solo un obiettivo, ma una realtà vissuta giorno dopo giorno. La nostra Azienda ha la volontà e le persone giuste per portare avanti questa sfida contro ogni discriminazione nell’ambiente lavorativo e nei rapporti interpersonali al suo interno. In questo momento stiamo lavorando con i referenti del CUG aziendale, la DE&I manager, Vittoria Doretti e tutti i componenti del gruppo dedicato a queste tematiche, per il riconoscimento della certificazione di genere”.
E che le donne siano la spina dorsale del Sistema Sanitario Nazionale lo dicono i numeri pubblicati oggi dal Ministero della Salute sul proprio sito istituzionale. Il Italia, infatti, secondo i dati dell’Annuario statistico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), le donne che operano stabilmente nelle strutture sanitarie pubbliche, al 31 dicembre 2022, corrispondono al 70% degli oltre 625.000 professionisti. Fra il personale medico la quota di donne ha visto un incremento di oltre 12 punti percentuali. Al 31 dicembre 2022 le donne medico sono oltre 53.000 e hanno superato il numero di medici uomini, rappresentando oltre il 52% del totale in questo ruolo. Inoltre i dati relativi alle assunzioni confermano che nel 2022 i medici donne assunte sono state circa 46.000, pari al 68,1% del totale degli assunti. Tra i medici il 58,3% degli assunti sono donne, percentuale che cresce ulteriormente tra il personale infermieristico dove si arriva al 76,2%. La presenza femminile si concentra maggiormente nell’area funzionale dei servizi e dell’area funzionale di medicina. Per quanto riguarda l’area della Chirurgia, nel corso degli ultimi anni la presenza femminile è passata dal 28,4% al 35,6%. Anche per nella Medicina generale si registra un trend crescente della presenza femminile: nel 2023 dei 37.991 medici di medicina generale il 42,3% sono donne e nello stesso anno, si conferma anche la maggior presenza di pediatri di libera scelta donna (69,9% del totale). Tuttavia, restano ancora molti progressi da fare dal momento che l’aumento della presenza di donne non ha interessato i ruoli di vertice dove si enumera solo una donna su quattro.