Il direttore D’Urso promuove un protocollo d'intesa con le altre istituzioni per condividere azioni concrete per il contrasto all'abuso di alcool e sostanze
"Il problema dell'abuso di alcool, e in generale il problema delle dipendenze nei giovani, è un tema che deve interrogare tutte le istituzioni. - afferma il direttore generale dell’Asl Toscana sud est Antonio D'Urso. - Sono già in atto tavoli dedicati a risolvere specifiche situazioni, ma occorre un luogo stabile per presidiare questo importante argomento che ci riguarda tutti. Come istituzioni. Come comunità. Come genitori".
Nell'ultima settimana in provincia di Siena sono stati soccorsi dal 118 tre minori per abuso di alcool o di sostanze. Nel 2021 sono stati 27. Al primo ottobre nel 2022 invece siamo a 17 interventi.
Un osservatorio importante per fotografare lo scenario è quello dei Ser.D "dove gli adolescenti e i giovani che arrivano con problemi di intossicazione acuta di alcol sono in continuo aumento, - afferma il responsabile dell'area delle Dipendenze dell’Asl Marco Becattini - Nel periodo post pandemia si sono registrati picchi ancora più significativi. Alcuni temi sono prevalenti nei ragazzi: le oscillazioni dell'autostima, la forte preoccupazione di non essere all'altezza, i vissuti depressivi, un disorientamento rispetto al mondo adulto e alla complessità del compito di individuare un progetto per sé, la difficoltà a costruirsi un’identità adulta, la progressiva sostituzione delle relazioni personali con le relazioni virtuali (anche per il rapporto critico con il proprio corpo), un aumento dell'attrazione anche da parte dei giovanissimi per l’abuso di alcol, di sostanze, per il gioco d'azzardo e il gaming, il rapporto con il denaro, il ricorso alla violenza nella gestione dei conflitti tra pari.…".
Tendenza che riflette il dato nazionale. Dalla relazione del Ministero della Salute (marzo 2022) emerge, infatti, come nel 2019 il consumo abituale di alcol, nella classe di età 18-24 anni era l’1,7%, di cui il 2,3% maschi e l’1% femmine. Nel 2020 il consumo abituale nella stessa classe di età è stato il 2,5%, con valore analogo per maschi e femmine. Una crescita evidente.
Tra i comportamenti a rischio nel consumo di bevande alcoliche tra i giovani il binge drinking rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata (cinque o più bicchieri nella stessa occasione secondo la definizione dell'Istituto Superiore di Sanità). Nel 2019 il fenomeno del binge drinking riguardava il 16% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, di questi il 20,6% erano maschi e l’11% erano femmine. Nel 2020 il fenomeno ha riguardato il 18,4% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, di questi il 22,1% maschi e il 14,3% femmine.