I numeri del cancro al colon, nel 2022 in Italia, parlano di circa 48.100 nuove diagnosi e una mortalità, che nel 2021, è stimata in 21.700 decessi. Una patologia che in Italia, sempre nel 2022, mostra una maggiore incidenza fra gli uomini con 26.000 diagnosi mentre per le donne ci si attesta sui 22.100 casi.
Numeri importanti che evidenziano come la prevenzione sia fondamentale.

È il tema del convegno “Lo screening del cancro al colon retto. Una scelta a difesa della nostra vita” che si è svolto al Teatro Pietro Aretino dalle 15 di oggi sabato 23 marzo. Un convegno preceduto al mattino da una prima parte riservata ai medici tenutasi nell’auditorium dell’ospedale San Donato.
Al Teatro di via Bicchieraia hanno portato i saluti la vicesindaco di Arezzo Lucia Tanti e il Prefetto di Arezzo Maddalena De Luca. Presenti la Direttrice Sanitaria Asl Toscana Sud Est Assunta De Luca e la Direttrice Amministrativa Asl Tse Antonella Valeri.

«Lo screening è uno strumento di salute tanto più efficace quanto più partecipato – spiega il dr. Marco Rossi Direttore UOC Gastroenterologia e Endoscopia digestiva Arezzo - e ha come scopo principale quello di intercettare le lesioni precancerose rappresentate dai polipi del grosso intestino o dai tumori in una fase precoce di malattia».
«Lo screening del cancro colo-rettale – prosegue il dr. Rossi - si rivolge ad una popolazione di età compresa tra i 50 e i 70 anni, e si basa sulla ricerca del sangue occulto in un piccolo campione di feci. Solo in caso di positività si procede ad effettuare l’esame di secondo livello rappresentato dalla colonscopia. Questo è un esame che può permettere la rimozione di polipi eventualmente rilevati o effettuare diagnosi precoci di lesioni tumorali del colon».

In Toscana, nel 2022, il 96.6% della popolazione residente, di età compresa tra i 50 e 70 anni, è stata invitata ad eseguire l’esame di screening di primo livello, ma solo il 41.4% ha aderito all’invito mentre i dati relativi alla nostra regione registrano, tra il 2018 e 2020, il decesso di 4204 persone a causa del cancro al colon.

«I dati sulle diagnosi di cancro al colon retto e i numeri relativi ai decessi dovuti a questa patologia sono importanti e dimostrano quanto sia fondamentale la prevenzione e l’adesione agli screening – dichiara Antonio D’Urso, Direttore Generale Asl Toscana Sud Est –. Rispondere agli inviti che l’Azienda sanitaria invia nelle case dei cittadini, appartenenti alla fascia di età interessata, è fondamentale per intervenire in tempo su eventuali lesioni cancerose e garantire il benessere della persona. Il mio invito è quello di non rimandare ma prendere seriamente in considerazione le campagne di screening che ogni anno vengono promosse dalla Regione Toscana. I numeri evidenziano che tra coloro che scelgono di aderire al programma di screening si ha una significativa percentuale di guarigione con sopravvivenza fino al 90%, e questo è possibile grazie alla diagnosi precoce».

La parziale adesione alle campagne di screening della popolazione residente è da ricercarsi sia in fattori socio-demografico-culturali, che in elementi di tipo organizzativo e gestionale.
«Come per lo screening mammografico e cervicale – puntualizza il dr. Rossi - è attualmente in corso in Toscana una campagna di promozione agli screening oncologici. É importante aderire non solo non solo allo screening per la ricerca di sangue occulto ma anche all'esame endoscopico che si potrebbe rivelare un salva vita».