Asl Toscana sud est e le associazioni di volontariato di Arezzo ricordano l'Open Day di sabato 16 dicembre e l'importanza della diagnosi precoce.

Ribadire l'importanza dello screening e dell'open day in programma sabato 16 dicembre, promuovendo la campagna di prevenzione della Regione Toscana “TestiamoCi per l'epatite C”, supportata dalla Asl Toscana sud est con iniziative su tutto il territorio aziendale. Questo l'obiettivo della conferenza stampa svoltasi ad Arezzo, focalizzata sullo screening ad accesso libero che si svolgerà sabato prossimo in numerose piazze della Toscana e nelle sedi Asl. Per tale occasione, grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato, l'Azienda ha predisposto l'attivazione di 19 punti sul proprio territorio, 7 in provincia di Arezzo, dove la popolazione nella fascia 34-54 anni potrà gratuitamente e senza prenotazione sottoposti al test rapido per la rilevazione della presenza del virus hcv.

Le sedi in provincia di Arezzo
Arezzo - Giardino Pensile della Provincia di Arezzo – via Ricasoli 10 – 18
Arezzo - Parco al Prato 15:00-19:00
Bibbiena - sede ASL via G. di Vittorio 22 9 – 13
Camucia – via Capitini 6 9- 13
Montevarchi - Ospedale La Gruccia, piazza del Volontariato 2 9 – 13
San Giovanni Valdarno- piazza Cavour 9-13 17- 19
Sansepolcro – sede Asl via Santi di Tito 24 9-13

Alla luce della campagna di screening, la Sud est ha fatto il punto, oggi con i professionisti di Arezzo, sul'Epatite C delineando un quadro generale in merito a trasmissione ed esiti della patologia, le terapie efficaci disponibili al momento, con particolare attenzione al ruolo fondamentale della diagnosi precoce, possibile grazie alla prevenzione cosiddetta secondaria, di cui fa parte l'hcv test. Alla conferenza sono intervenuti, la dott.ssa Laura Bernini Uoc Malattie Infettive di Arezzo, il dottor Nicola Vigiani Area Dipartimentale Igiene Pubblica e Nutrizione ed i rappresentati provinciali delle associazioni Croce Rossa Italiana, Misericordie di Arezzo, Croce Bianca Anpas

“L’epatite C è una patologia causata dal virus hcv che infetta il fegato – ha spiegato la dotoressa Laura Berinini delle malattie infettive di Arezzo. Si tratta di un virus 'subdolo' perchè non sempre presenta una manifestazione clinica evidente e quindi nessun sintomo. Nel 70% dei casi, dopo sei mesi dall'infezione, la malattia evolve nella forma più grave di epatite cronica, ancora asintomatica. In questi casi le persone non si accorgono di essere affette da epatite c fino a quando i danni al fegato non emergono, addirittura anche decenni più tardi rispetto all’infezione, causando cirrosi e, nello stadio ancora successivo, tumore al fegato. La terapia dell’epatite c è radicalmente cambiata negli ultimi anni: in passato avveniva per via endovenosa con maggiori disagi per i pazienti, oggi consiste nella somministrazione di farmaci per via orale, ben tollerati e senza effetti collaterali di rilievo, grazie ai quali è possibile eradicare completamente il virus in circa 8-12 settimane, con una risposta positiva dell'organismo che va oltre il 95%”

“ Da qui l'importanza degli screening per evidenziare 'il sommerso', è di fatto un’operazione di sanità pubblica - ha aggiunto il dottor Nicola Vigiani area dipartimentale igiene pubblica e prevenzione - l'infezione che può esserci ma non si manifesta e di cui a volte se ne viene a conoscenza solo casualmente, e quindi intervenire quanto prima con la terapia, fermando la malattia prima che arrivi a uno stadio molto più difficile da curare. L'OMS ha posto l'obiettivo di eradicate l'epatite c definitivamente dal 2030”.

Circa 30.400 persone in tutta la Regione con diagnosi di hcv nel 2022. Questo il dato riportato nel monitoraggio di ARS Toscana .Una cifra importante che tuttavia non corrisponde al dato reale, senza dubbio maggiore, proprio perchè si tratta di una infezione asintomatica. La fascia più colpita della popolazione sono gli over 65, trattandosi di una malattia a lenta evoluzione. L'open day del 16 dicembre rappresenta un'occasione preziosa per avere una diagnosi precoce , consentendo di sapere se si è positivi al virus hcv in maniera semplice: nelle postazioni presiedute dal personale Asl e dalle associazioni di volontariato locali è possibile sottoporsi a un test pungidito, ovvero con una goccia di sangue da un piccolo taglietto indolore in un polpastrello, si ha in tempo reale la risposta grazie a una sorta di stick reattivo simile a quello usato per misurare la glicemia. Per questa malattia non esiste un vaccino, a differenza dell'epatite a e b, pertanto è impossibile arrivare a prevenire l'infezione con questo strumento. E' una malattia a trasmissione ematica, quindi tramite sangue infetto, che si può contrarre in svariate situazioni, per esempio da rapporti sessuali non protetti, dall'utilizzo comune di taglienti come rasoi, forbicine, o da tatuaggi e piercing effettuati senza le dovute misure igieniche.

Alla conferenza hanno preso parte anche Patrizio Cancialli Presidente Misericordie Aretine
Giacomo Rampini Croce Bianca
Luca Gradassi Croce Rossa Arezzo

Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina al link: https://www.regione.toscana.it/-/testiamoci-per-l-epatite-c.